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Non li vediamo, ma i microbi sono dappertutto. Fanno parte della nostra vita e sono anche utili. Tuttavia, la presenza di certi microrganismi in alcuni luoghi sensibili può essere deleteria per la salute umana.
Le nostre case rappresentano un luogo di vita ideale per questi microrganismi. Infatti, essi vi trovano tutto ciò di cui hanno bisogno per proliferare: acqua, una temperatura ideale e cibo in abbondanza. Inoltre, i nostri habitat moderni, isolati meglio, poco ventilati e più riscaldati, ne favoriscono la moltiplicazione.
Quali sono i luoghi preferiti dei microbi nelle nostre case?
Il fast food dei microbi è proprio in cucina. I microrganismi vi trovano cibo in abbondanza, ma anche umidità e calore. L’acqua stagnante e i resti di cibo accumulati nella lavastoviglie rappresentano un vero e proprio banchetto per i microbi. Ma questo non è niente se paragonato alle macchine da caffè, se non vengono pulite regolarmente. Infatti, le guarnizioni ermetiche in fondo ai serbatoi e i condotti dell’acqua rimangono umidi e caldi.
In cucina, anche i taglieri sono un luogo favorevole all’apparizione dei batteri. I microrganismi amano annidarsi nelle fessure formate dal passaggio del coltello. Possono anche incrostarsi nel legno poroso dei taglieri. Su una superficie umida possono svilupparsi oltre 1000 batteri per cm2, contro i 100 che si sviluppano su una superficie asciutta.
Questi ospitano talmente tanti microbi che meritano un paragrafo a parte. Dato che sono costantemente sciacquati con l’acqua e che servono prima di tutto a lavare, i rubinetti e le manopole della doccia non sono certo le prime cose che vengono in mente quando si pensa a un’invasione di microbi. Tuttavia, la legionella ad esempio ama particolarmente il calore delle teste dei rubinetti e delle manopole della doccia, poiché l’acqua vi ristagna tra un uso e l’altro e la temperatura è calda.
Inoltre, gli abitanti della casa toccano i rubinetti innumerevoli volte al giorno, deponendovi vari microbi a cui si espongono senza saperlo.
Un aspetto interessante è che il WC non è il luogo più sporco della casa. Secondo Dr. Germ (Dottor Microbo), il microbiologo americano Dottor Gerba, esso viene solitamente pulito regolarmente, proprio per timore dei microbi.
I microbi si nascondono altrove: sugli asciugamani, le spugne, nei bicchieri per gli spazzolini, sulla biancheria sporca, nella lavatrice e addirittura sugli spazzolini. Infatti, gli asciugamani restano umidi a lungo dopo il loro utilizzo, permettendo ai microbi di svilupparsi e di passare letteralmente di mano in mano. Anche i bicchieri degli spazzolini, sempre bagnati e solitamente accanto al lavandino, costituiscono un terreno favorevole alla comparsa dei germi, così come le guarnizioni ermetiche delle lavatrici e i serbatori di recupero dell’acqua. La biancheria sporca, se isolata in modo appropriato, è meno problematica, purché non si attenda troppo tempo prima di lavarla.
I microrganismi adorano anche i divani, i tappeti, i letti ancora caldi e i cuscini. Circa 2 milioni di acari vivono nei materassi. Poiché i tessuti della casa non sono spesso disinfettati e le stanze non sono talvolta aerate a sufficienza, la polvere si accumula tra le fibre, consentendo agli acari di installarvisi. I peluche, dai quali i bambini non possono separarsi e che entrano in contatto con qualsiasi tipo di superficie potenzialmente contaminata, contengono una grande varietà di microrganismi. E spesso i giocattoli di plastica non vengono né lavati né disinfettati regolarmente. Questo vale anche per i giocattoli degli animali domestici che vengono portati ovunque in casa e vengono infestati dai microbi.
Basta girare la tastiera del proprio computer per rendersi conto fino a che punto essa è colonizzata! Resti di cibo, cellule morte e polvere si incrostano nelle fessure tra i tasti. Lo stesso si può dire per il mouse, i telecomandi e qualsiasi altro apparecchio elettronico. Degli studi mostrano che sullo schermo dello smartphone e sulla tastiera del computer possono trovarsi molti più batteri che sui WC pubblici. A forza di digitare sul cellulare, deponiamo sullo schermo il sebo, la pellicola grassa protettiva prodotta dalla pelle, attirando così i batteri. Questi poi migrano quando portiamo il telefono all’orecchio e alla bocca o lo lasciamo nella borsa, nella giacca o sul tavolo. Cibo e calore: è tutto qui quello che serve.
Ci laviamo le mani molte volte al giorno ma non pensiamo a fare lo stesso con gli oggetti che tocchiamo nel quotidiano.
La proliferazione dei microrganismi nel nostro ambiente di vita sta diventando un vero e proprio problema di salute pubblica. Quasi il 30% della popolazione mondiale soffre oggi di allergie (contro il 3,8% nel 1968), la metà delle quali sono causate dagli acari. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), le allergie rappresentano oggi la quarta malattia cronica al mondo dopo il cancro, l’AIDS e le malattie cardiovascolari.
Quindi è il momento che tutti noi ci interessiamo al problema e adottiamo i gesti che consentono di ridurre al massimo i microbi potenzialmente dannosi per la nostra salute. Tuttavia, a volte pulire non è abbastanza. Per disinfettare, è necessario far ricorso o a dei prodotti chimici che possono, anche loro, essere pericolosi per la salute, o a una temperatura sufficientemente elevata per neutralizzarli. Occorre allora avere a disposizione gli strumenti adatti. Uno di questi è il vapore DMS, considerato una soluzione radicale.
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